Ideato da Davide Peluzzi e Luigi Grimaldi del team Explora Nunaat International e condiviso con il Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, che ha realizzato per l’occasione una carta 1:50.000 in versione italiano-inglese, il percorso Bonatti si sviluppa in una straordinaria estensione di natura incontaminata di grande interesse sia per l’escursionista che per tutti i turisti che vogliono immergersi nell’Abruzzo più selvaggio: dai boschi di faggio e abete bianco dei Monti Cardito e Campiglione attraverso le valli glaciali del Monte Corvo e le creste rocciose delle Malecoste fino a raggiungere Campo Imperatore e l’imponente Rocca di Calascio. L’unicità del percorso è, inoltre, quella di poter essere percorso in tutto o in parte da entrambi i versanti: teramano e aquilano.
Passione per l’avventura, slancio umanitario ed amore della natura si fondono in questo percorso alpinistico, pensato “per tutti e per nessuno“, che muove alla ricerca della più appagante integrazione tra l’uomo e l’ambiente, attraverso ambienti segreti o poco noti, unendo il paesaggio del Gran Sasso teramano con quello aquilano per proseguire nella wilderness della Valle della Rolwaling in Himalaya.
L’implementazione del Percorso Bonatti, quale via di unione tra i territori del Gran Sasso e dell’Himalaya nel nome dell’indimenticato alpinista Walter Bonatti, incarna l’anelito a fare della passione per la montagna e l’avventura un’occasione di unione tra popoli e culture e rappresenta il primo gesto concreto scaturito dal gemellaggio tra le due aree protette.
Il Percorso Bonatti propone la riscoperta della “wilderness” in una delle aree protette più grandi d’Europa con i 150mila ettari, 44 Comuni, 5 Provincie e 3 Regioni (Abruzzo, Marche Lazio).
LOCALIZZAZIONE
Il Percorso Bonatti si estende dai boschi di faggio e abete bianco del Cardito e Campiglione, passando per le valli glaciali del Corvo e delle Malecoste e le selvagge creste rocciose, fino ad raggiungimento di Campo Imperatore, arrivando alla famosa e storica Rocca di Calascio. Dettagliatamente: si parte dal paese di Nerito (a 830 m), sede del Centro Escursionistico del Parco del Gran Sasso, passando per i boschi lungo la cresta del Monte Cardito (a 1700m), si prosegue verso le pendici nord di Monte Corvo , attraversandolo centralmente dal caratteristico gendarme (denominato il Mozzone a 2300 m) che presenta vari livelli di difficoltà in base al percorso scelto. Ci si spinge oltre, fino a raggiungere la vetta del Corvo (a 2623 metri), per poi ridiscendere per il versante sud e proseguire per la cresta nord di Cima Malecoste, continuando verso il Cefalone, passando per il rifugio Duca degli Abruzzi e poi in direzione Campo Imperatore, percorrendo gli antichi tratturi che ci conducono alla Rocca di Calascio.
L’unicità del Percorso Bonatti è anche la possibilità di essere percorribile, totalmente o in parte, da entrambi i versanti: teramano e aquilano. Il tutto è all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga.
LE CARATTERISTICHE
Una straordinaria differenzazione di ambienti, suoli e microclimi, un territorio con la sua travagliata storia umana, geologica e climatica. Il percorso si sviluppa in una notevole estensione di Natura incontaminata , per avere alcuni dati : floristicamente tra le più ricche d’Europa, con le sue 2364 piante diverse. Partendo dal paese di Nerito all’interno del Distretto de “La Strada Maestra” dal versante teramano, è presente una struttura di accoglienza ed informazione il Centro per l’Escursionismo del Parco, la struttura è dotata di cucina e 16 posti letto. Per poi raggiungere il Distretto delle Baronie con la sua millenaria storia agropastorale alla rocca di Calascio e nelle vicinanze il suo centro Floristico dell’Appennino nello splendido monastero cinquecentesco di S.Colonbo a Barisciano con 30.000 campioni di piante dall’Artico (Groenlandia) al Gran Sasso con mostra fotografica di 1.000 immmagini e una sala congressi.
RICCHEZZA NATURALISTICA
Una straordinaria differenziazione di ambienti, suoli e microclimi, un territorio con la sua travagliata storia umana, geologica e climatica. Il percorso si sviluppa in una notevole estensione di Natura incontaminata. Per avere alcuni dati: floristicamente tra le più ricche d’Europa, con le sue 2364 piante diverse (40 specie a rischio estinzione); 60 lupi, 5 coppie di aquile reali, centinaia di camosci, caprioli e altri animali.
INTERNAZIONALITA’
Tale passaggio sarà curato tramite i contatti di agenzie di viaggio in Italia, Germania, Danimarca, Svezia, Inghilterra,Stati Uniti d’America, Singapore, Giappone, Cina e Paesi Arabi, dove l’Explora Nunaat International (partner del progetto) da anni ha fortificato ed intrapreso dialoghi collaborativi. Basti ricordare che l’Explora con il Parco del Gran Sasso e Monti della Laga ha attivato una cooperazione internazionale con successo, per ”l’uni- one” dei popoli e territori Europei e centro Asiatici Himalayani attraverso il Gemellaggio del Parco del Gaurishankar-Everest in Nepal e il Parco del Gran Sasso. Come ricordava Aurelio Peccei “ …lo sviluppo economico non può non andare di pari passo con lo sviluppo ecologico”.
Perchè ESPLORAZIONE? Perchè WALTER BONATTI?
L’idea di internazionalità dell’Abruzzo si ha collegando in maniera simbiotica, la figura di Bonatti, la sua concezione dell’esplorazione con il territorio abruzzese che crea un parallelismo naturale con tutte le catene montuose del mondo. La vita di Walter Bonatti, famoso esploratore ed alpinista italiano e di grande fama internazionale, era legata completamente al vero significato della parola ESPLORAZIONE come CONOSCENZA. Il turismo non è altro che la diretta conseguenza di luoghi e ambienti esplorati in passato.
Il significato etimologico della parola “esplorazione” o “esplorare” ha radici profondissime e lontane nella cultura umana. La parola potremmo dividerla in due sezioni: “ES” e “PLORARE”. La radice PLORARE deriva dal latino ed ha il suo vero significato in PIANGERE; tale parola può risultare non consona al significato attuale, ma analizzandola nell’origine, il suo significato è molto reale e vero. Anticamente e anche nella nostra quotidianità la conoscenza ed il sapere passano attraverso una “sofferenza”, mentale o fisica. PLO- RARE (piangere) senza SOFFERENZA non potrà mai portare ad una CONOSCENZA… gli antichi avevano ragione. Per questa visione il progetto prende nome da Walter Bonatti, per portare a conoscenza aree poco conosciute dell’Abruzzo nei circuiti internazionali del turismo wilderness.
Il territorio scelto racchiude quindi tutte le caratteristiche intrinseche nella filosofia/azione del grande alpinista. Un territorio ricco di risorse da esplorare, ambienti da conoscere e vivere.